Recensione di L'ultimo respiro per la redenzione di Liliana Marchesi

8/09/2013

Buongiorno, Lettori! 
Oggi vi propongo la recensione di un libro che ho atteso molto e che ho potuto leggere in anteprima, occasione per la quale ringrazio l'autrice. 
L'ultimo respiro per la redenzione è il capitolo conclusivo della trilogia del Peccato di Liliana Marchesi.


Titolo: L'ultimo respiro per la redenzione
Autore: Liliana Marchesi
Editore: Autopubblicato (17 luglio 2013)
Pagine: 202
Formato: ebook
Dimensione file: 721 KB
Prezzo: € 2,99

Trama
Capitolo conclusivo della Trilogia del Peccato, dove ogni segreto verrà svelato, ogni complotto smascherato e dove l'Amore...
A Kathleen ed Evangeline è stato concesso un solo sguardo, prima che il destino le separasse nuovamente, ma quel brevissimo istante le ha cambiate nel profondo.
L’una attraverso gli occhi dell’altra, disseppelliranno il passato.
Evangeline, la Redentrice, cadrà nell’oblìo dei ricordi dei quali era stata privata, e dove troverà l’amore di Mael a riscaldarle il cuore.
Kathleen, tradita e ferita nell’animo da Seth,imparerà suo malgrado a lottare contro il proprio dolore, sacrificandosi per lui.

L’ultimo respiro per la redenzione è il capitolo conclusivo della Trilogia del Peccato di Liliana Marchesi. Chi mi segue sa che io adoro questa scrittrice che ha portato alla luce un piccolo capolavoro tutto italiano e che con le sue idee geniali mi ha colpita e conquistata facendomi decisamente ricredere sullo YA italiano. I nostri autori non hanno niente da invidiare a quelli di oltre oceano, anzi, molto spesso si dimostrano superiori. Ma veniamo al libro. Un tempo esisteva il Giardino dell’Eden e i suoi abitanti, gli Edeni, vivevano tranquillamente, ciascuno dedito al proprio compito, senza conoscere, a differenza degli umani, la gioia, la rabbia, l’amore, la felicità, la tristezza, l’odio. Questo fino a quando una di loro, Evangeline, mangia un frutto proibito e lo condivide con Mael, il Guardiano dell’Albero, diffondendo le passioni e i sentimenti tra gli Edeni e suscitando le ire del Creatore, che condanna Evangeline e Mael per sempre, scacciando, inoltre, gli Edeni dal Giardino.
Ma la forza dell’amore in questo caso è più forte anche delle regole divine: ne L’ultimo respiro per la redenzione, Evangeline ha ormai recuperato tutti i suoi ricordi, purtroppo è ancora separata dal suo amato Mael e dalla figlia Kathleen perché rinchiusa nelle prigioni della perfida Lillith. Nel frattempo Kathleen, ritrova suo padre ma è combattuta tra la rabbia di essere stata abbandonata e la felicità di aver ritrovato la sua famiglia, senza contare che Seth, il ragazzo di cui è innamorata perdutamente, le ha rivelato che il suo destino è quello di ucciderla e riportare alla luce il Giardino dell’Eden. 
Diversi intrighi e misteri vengono finalmente svelati: i ruoli sono ben definiti, le formazioni schierate, i nostri eroi sono pronti a dar battaglia ma quello che non sanno è che il seme del tradimento è stato piantato molti secoli prima e che ancora oggi cresce e si espande nei cuori dei meno sospettabili. Evangeline, Mael, Seth, Adam, persino Lillith fanno parte di un gioco più grande di loro: come marionette vengono manovrati da un essere malvagio, la cui oscurità ha divorato ogni granello di amore e speranza dal suo cuore. L’invidia e il risentimento fanno da padroni, la vedetta è la regola fondamentale di questo gioco. Solo un amore così grande e indissolubile per gli altri, per il prossimo, riuscirà a superare ogni ostacolo e abbattere le frontiere del male. Evangeline e Kathleen saranno in grado di affrontare una tale prova?
Passando alla struttura del romanzo, la storia ci viene raccontata ora da Evangeline, ora da Kathleen: abbiamo due diversi punti di vista, quello della madre e quello della figlia. Una donna che, tenacemente, combatte e fa di tutto per proteggere chi ama e una ragazza che, cresciuta troppo in fretta, si barcamena in questo nuovo mondo fatto di esseri straordinari. L’idea che la voce narrante sia ora un personaggio ora l’altro ci permette di avere un quadro completo della situazione, di conoscere cosa succede in due posti differenti e allo stesso momento, cosa che di solito nei romanzi di questo genere ci è precluso. 
Lo stile della Marchesi è come sempre impeccabile: tiene il lettore sospeso su una fune che sembra ad ogni pagina sul punto di cedere. Spesso mi sono chiesta in che modo sarebbe riuscita a districare la matassa che ha creato con i primi due libri ma ho avuto piena fiducia nelle abilità dell’autrice e ne sono stata premiata.
Inutile dire che vi consiglio assolutamente di leggere anche quest’ultimo capitolo.
Vorrei fare solo due appunti: mi sarebbe piaciuto che fosse lasciato più spazio a Mael e Seth. Ho adorato entrambi i protagonisti maschili, così forti, senza paura e pronti a tutto per difendere il loro amore, e mi sono sentita un po’ derubata dalla “presuntuosa” presenza di Kathleen ed Evangeline. Secondo: mi è sembrato che in questo libro sia mancata un po’ della malvagia perfidia tipica di Liliana che ho amato da pazzi nei primi due capitoli. Quel qualcosa in più che ti fa dire “Cavolo! E questa come le è venuta?” Sotto questi due aspetti, quest’ultimo capitolo si presenta un pochino sotto tono rispetto ai primi. Ma niente di grave.
In conclusione, ripeto, la Trilogia del peccato è un piccolo gioiello che merita tutta l’attenzione del mondo dei lettori, soprattutto perché si tratta di un’autopubblicazione, frutto di un lungo e duro lavoro da parte dell’autrice a cui va tutto il mio sostegno.

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